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Domenica, 08 Marzo 2015

Festa Della Donna

Viste le previsioni del tempo non si poteva che fare un giro in moto per l'Appennino Tosco-Emiliano, sole spettacolare, giro di prova il sabato pomeriggio, e la domenica mattina esco dal garage prestissimo quando c'è ancora la luce della luna quasi piena. Partenza da casa (quartiere Barca), attraverso la città deserta mentre tutti dormono ancora, per arrivare all'inizio di Via della Futa: pieno di benzina a Rastignano, il sole sorge e lo spettacolo inizia. Spettacolari luci e riflessi della neve mi tengono compagnia fino quasi a Calenzano, poi l'Appennino Pistoiese, più caldo e privo di neve dà l'idea di essere già in Primavera inoltrata. Da Pistoia salgo fino a Femminamorta e mi lascio trasportare dal paesaggio, senza una meta precisa, in piccoli paesini dove sembra di ritornare indietro nel tempo. Mulini abbandonati e piccole attività artigianali basate sul legname in estate e sulla vendita di prodotti derivati dalla farina di castagne d'inverno, sono la cornice di Piteglio, Calamecca e altre piccole frazioni della montagna pistoiese, dove nasce il fiume Reno. Decido di andare verso casa da una strada spettacolare a me molto cara: il Passo delle Radici. Scendo quasi fino a Lucca e risalgo dalla Garfagnana, il freddo si fa sentire e la neve ai lati della strada è sempre più alta. A pochi chilometri dal passo con temperatura sotto zero, guanti estivi, strada completamente ghiacciata da una bufera di neve di tre giorni prima e un vento da non riuscire a tenere la moto, decido che è meglio fare un'altra strada di ritorno. Mi scoccia rifare tutto il giro, ma non mi va nemmeno di fare l'eroe, un po' perché con la neve in moto quest'anno ho già dato, un po' perché si deve riconoscere quando è il momento di mollare. Mi giro e raggiungo Cerageto, riconosciuto come "Paese degli orti", con calma guardo le Alpi Apuane in lontananza, si vede bene il buco di Monte Forato. La leggenda narra che San Pellegrino delle Alpi, tentato dal Diavolo, dopo aver perso la pazienza, gli sferrò un tremendo schiaffo, facendogli attraversare l'intera valle, fino a farlo sbattere contro le Alpi Apuane. Queste vennero oltrepassate e bucate dal corpo del Diavolo, lasciando come traccia il Monte Forato, un arco naturale di pietra lungo 15 metri ed alto 12. Che sia vero o no il foro c'è davvero. Arrivo fino a Lima SS12 e prendo per il Passo dell'Oppio e proseguo fino a Pracchia, ma quando sono quasi a Porretta vengo bloccato da Carabinieri e Vigili del fuoco: hanno chiuso la strada a causa di un auto in fiamme che con il forte vento hanno divampato su per il bosco e per prendere la SS64 per tornare a casa devo tornare fino a Pistoia... Pazienza! La prendo con filosofia, la Porrettana di notte con poco traffico è sempre affascinante.